Passeggiare per le vie di Ozieri e viverla per qualche giorno da ospiti é stato un dono, quel centro storico elegante ed esteso, la sua storia
e il cibo della tradizione conquistano.
Passeggiare per le vie di Ozieri e viverla per qualche giorno da ospiti é stato un dono, quel centro storico elegante ed esteso, la sua storia
e il cibo della tradizione conquistano.
Classico Berardenga , vi racconto un vino fatto di eleganza, storia e stile di vita, di origine controllata, raffinata e molto garantita .
L’appuntamento annuale con la giornata mondiale del pane, ovvero il #worldbreadday
ideato anni fa da Zorra e tuttora seguitissima sul web, va festeggiata con un pane fatto in casa, almeno. Ed ecco il mio di oggi, un pagnottone di farina di farro e integrale di grano tenero che profuma magnificamente già in forno.
Ingredienti :
180 grammi di farina di farro
140 grammi di farina integrale di grano tenero
40 grammi di farina zero
190 grammi d’acqua
60 grammi di lievitomadre
1 cucchiaino di miele d’arancio
7 grammi di sale
Ho prima di tutto sciolto il lievito madre nell’acqua e miele, lasciato così per 15minuti e unite le due farine, impastato a mano per qualche minuto e lasciato a riposo mezz’ora.
Incorporato il sale e impastato a mano fino a sentirlo perfettamente liscio.
Dopo un riposo in ciotola di 40 minuti ho praticato due pieghe in spianatoia e messo a lievitare in un cestino, avvolto in un panno infarinato.
Dopo 5 ore era pronto per la cottura, ho acceso il forno a 250 gradi e infornato. Abbassato la temperatura a 220 dopo 10 minuti e a 180 dopo altri 15 minuti.
Poi l’abbiamo affettato,
passato nell’uovo sbattuto, spolverato di curcuma, fritto e mangiato 😜
Con questa ricetta partecipo al Talent 4 Food, organizzato da AIFB Assindustria Veneto Centro e Dieffe , per promuovere le bontà della produzione veneta in una sfida di creatività e divertimento tra 40 blogger italiane. Sono previste due ricette, una dolce ed una salata ed ecco la mia dolce raccontata qua di seguito:
E’ lei la mia ricetta salata per Talent for food , questo bellissimo progetto promosso da Aifb, Dieffe e Assindustria Veneto Centro per conoscere e raccontare sul web i prodotti dell’area Veneto centro, ci vede in gioco, in 40 blogger d’italia, con le nostre ricette foto e fantasia grazie alla mistery box di cibo inviatoci per scatenarci. Una bella sfida tra le eccellenze di una regione ricca di tradizione e cibo di qualità.
Il liquore di Mirto è molto famoso in Sardegna, ma la pianta forse anche di più.
Una galleria fotografica per testimoniare come nasce su “Pratt’e Cassa” la pentola di rame di cui vi parlo qui. In questo laboratorio dove nascono pentole utensili e persino campanacci e campanelli per le greggi, tutto come una volta. Padre e figli con mani sapienti che portano avanti un sapere antico, con passione e pazienza in un epoca di velocità, che solo così non avrà mai fine.
Letteralmente “piatto della caccia” , in realtà una pentola usata anticamente per cuocere la cacciagione, ma perfetta anche per pesci e verdure, a fuoco lento, sulla brace.
I pastori lo portavano con sé, lo legavano all’asino, ci raccontano, e al bisogno diventava una comodissima pentolaapressionepuntozero, e anche un piatto, anzi due: la base e il coperchio. Esempi di tegami a cottura lenta sulle braci li abbiamo anche in altri paesi mediterranei, la cottura nella Tajine tunisina é molto simile sebbene si tratti di un manufatto in coccio, o anche la Cataplana, un tempo in ferro, in rame e oggi prodotta in alluminio in Portogallo. In Sardegna, viene ancora realizzato a mano da qualche artigiano (come Luigi Pitzalis per esempio a Isili ) che tiene viva la sua tradizione e utilità : il rame in cottura ha il merito di tenere omogenea la temperatura su tutta la superficie del tegame apportando un vantaggio sorprendente al cibo, che non va neanche girato, si tiene chiuso tra le due calotte bombate di questa navicella spaziale, e lentamente si cuoce.
Gli aromi e i profumi, in quel lento lavorìo, restano dentro al cibo cui appartengono , amalgamandosi gli uni con gli altri. È qui che ho conosciuto questa pentola : un pranzo da DomuAntiga, a Gergei, un grazioso paese nel cuore del Sarcidano,
dove i proprietari, che usano questi tegami da sempre, hanno deciso di farceli conoscere durante uno Slow-cooking-show. Hanno preparato un menù di bontà locali meraviglioso.
Tutto cucinato in una decina di Pratt ‘e cassa: dalla fregola (mai mangiata una fregola così buona, credetemi ), alle verdure in ratatouille , il pollo ripieno, l’agnello, il cavolo intero stufato e aromatizzato, le patate, il piccione e le trote del fiume qua vicino.. E molto altro. Un ricco pranzo dai sapori antichi. Noi commensali tutti deliziati dalla genuina semplicità e dai suoi effetti speciali.
Presente anche il Tg di Videolina , per parlare di questo caratteristico e antico utensile, dalle meravigliose potenzialità eppure così antico.
Come ho fatto a non conoscere prima questo prezioso Pratt’e Cassa? …? Ora ovviamente me lo voglio comprare, farò spazio in credenza, nella mia piccola cucina perché davvero merita un posto d’onore.