Senza categoria

Percorsi sensoriali di una terra antica e di giovani intraprendenti.

Eccomi, felice di raccontarvi in qualche foto evocativa, la serata di ier  (al tavolo con Alessandra Guigoni , antropologa e profonda conoscitrice dei cibo e della cultura enogastronomica isolana, mentre ascoltiamo la storia dalle parole dei giovani autori del menù e degustiamo piacevolmente..notare le briciole).

Una degustazione emozionante di paste fresche abbinate a due bottiglie speciali, alla storia e al lavoro che c’è dietro tutto questo. Una serata dove i protagonisti erano i grani sardi antichi portati in tavola dopo 80 anni di oblìo..

 

 

Il giovane chef Alberto Sanna del ristorante il Campidano di Samassi ha impastato e cucinato

quattro tipi di pasta fresca utilizzando sfarinati di grani antichi ( trigu Murru e trigu Arrubiu ) abbinandoli a delicati condimenti e aromi

per consentire ai nostri  palati di notare differenze e potenzialità di questi “nuovi” grani antichi resuscitati con passione dall’azienda agricola ecosostenibile Sa Laurera di Villanovaforru.

l’azienda che é in realtà una coppia di ragazzi neanche trentenni che ,carichi di entusiasmo, di sapere e di voglia di faticare , ascoltano e rispettano i tempi della natura. Loro  seguono da ben 6 anni la rinascita di pochi chicchi di grano recuperati amorevolmente da tavolati di cascine e magazzini, che quest’estate sono finalmente diventati un bel campo da  mietere, molire , impastare e cucinare. Una piccola e preziosa produzione che ci onora di poter essere tra quei pochi ad assaggiarli nelle loro varie forme ed espressioni

i piatti erano accompagnati da due vini di cui abbiamo anche assaporato la storia della loro vinificazione direttamente dai titolari delle due cantine Pietro Lilliu e Stefano Soi .

Pantumas , un cannonau vinificato in bianco , con quel colore ambrato e delicato ci si stupisce di come arrivi al palato delicato come un rosato ma  intenso come un cannonau allo stesso tempo, con delle caratteristiche davvero uniche , per questo vino sardo , prodotto con “amore e anima” come ci racconta Pietro Lilliu, da una cantina che tiene molto alla cura delle colture biodinamiche e alla conduzione familiare di tutta l’azienda Cantine Lilliu di Ussaramanna.

e Lun delle Cantine Soi di Nuragus

un rosso intenso con una bella personalità frutto di un blend molto particolare che lo rende diverso per le note percepibili immediatamente all’assaggio: una miscela di Bovale, Barbera sarda, Cagnulari e Sirah.. un bicchiere di passione liquida, rosso intenso con accenni violacei come la sua preziosa etichetta.

La parte più emozionante delle degustazioni é l’ascolto della storia da parte dei produttori, c’é poco da fare.

Il vino, come il grano,abbiamo visto che è frutto di sogni, di immagini, di visioni da concretizzare, di fatiche e ostacoli da trasformare in risorse. E quando riesce così bene é doveroso festeggiarlo , a lungo. °Saludi e trigu° , si diceva un tempo, e si brindava così.

Una piccola degustazione di pane fatto in casa ( dell’Associazione Impasti Urbani)

ha fornito poi un esempio di come questa antica varietà di cereali possa permettere di riportare a tavola dei sapori dimenticati, soppiantati da una panificazione moderna che ci ha abituato a chiamare pane anche dei prodotti ottenuti con farine senza storia, con pochi valori nutrizionali e molto, troppo glutine. questi sfarinati invece moliti a pietra , setacciati a mano e  da solo una settimana , ci hanno regalato un pane antico ,

compatto e profumato speciale per le sue proprietà organolettiche e un bassissimo contenuto di glutine. Impastato a mano , con lievito madre e grani antichi semintegrali, nel rispetto del tempo e della natura a tutto tondo, come questa serata ci ha raccontato di poter fare.

Comments (0)

  • Interessante

    Rispondi

Scrivi un commento