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Provacostume anche no.

Ma quale prova costume e prova costume?

Ma perché dobbiamo infilarci per forza  quelle robe gommose e appiccicose che si chiamano costumi da bagno?
E piacerci per forza, dopo averli vagliati a lungo in quei camerini di prova con delle luci impietose e specchi deprimenti.
Costume poi, già sa di travestimento, di provvisorietá .
Per non parlare di quanto sia scomodo tenerlo addosso, con quei legacci grossolani annodati di qua e di là, sotto la maglietta mentre si torna a casa dalla spiaggia, o si va al supermercato arsi dal sole e salati in superficie, (come i crackers si.) io l’ho sempre odiato, onestamente. Care industrie tessili inventatevi un filato, un tessuto più sottile…. e sappiatelo, dovete rimettere in produzione le minimutandine che si allacciano sottili sui fianchi, ebbbasta con ste mutandone che scoprono del tutto i glutei e ai lati stanno come fasce per capelli… con cuciturone ripiene di elastico che prudono-scendono-e-lasciano dei segni tremendi.
Io quest’anno mi compro un completino intimo, di quelli Basic con cui trascorro le mie giornate in ufficio , a casa e in giro per le strade del mondo, come se la cantava Sergio Endrigo nel 1962, di quelli che stanno buoni buoni sotto i vestiti, e quando i vestiti te li togli ti fanno stare a tuo agio , esattamente come una lingerie perfetta.

E io mi fo’ l’#intimodabagno; pratico, in cotone nero con applicazioni Home made. Tié. aspetto la casa di moda che mi produca il costumeperfetto e intanto Posso dire che sono allergica alla lycra e sto pagata, tanto tutti a sto mondo oggi hanno una allergia da sfoderare come risposta passpartout a milioni di interrogativi e faq di amici e parenti e non-conoscenti poco abili nel prezioso sport del farsiifattacciproprigrazie.

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