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Filindeu in cialde gratinate con pecorino noci e castagne

Il filindeu è un tipo di pasta tradizionale , molto antica e ricca di leggende intorno alla sua reale provenienza e origine del suo nome, è fatta soltanto a mano, di sola semola di grano duro e acqua, lavorata in modo sapiente da poche donne dell’isola, attualmente meno di dieci, che si tramandano da generazioni l’antica tecnica,

che consiste nell’ottenere dei sottilissimi fili di impasto, stirato 8 volte tra le mani, per ottenere 256 fili che poi vengono sovrapposti in tre strati incrociati, ottenendo una elegante trama da fare asciugare,i avvolti in grandi dischi di asfodelo intrecciato, e poi da consumare ricavandone delle scaglie, dei pezzi tagliati mano

e cotti in brodo di carne ovina , cosparso di abbondante formaggio pecorino. Se da cruda questa pasta sembra davvero un gioiello di filigrana, che ricorda appunto l’arte orafa della regione, da cotta, imbibita di brodo di carne ,e sommersa dal pecorino perde purtroppo la sua eleganza austera, si gusta al palato ma non si scorge più.. e così mi son permessa di pensarla e prepararla in questo modo, con pochi e sapidi ingredienti :

Dose per due persone:

100 grammi di filindeu

100 gr di pecorino sardo
12 castagne bollite

10 noci

Olio nuovo profumato (extravergine d’oliva)

Procedimento:

Ho tritato finemente le castagne bollite e le noci e le ho messe da parte.

Ho fatto cuocere le scaglie di filindeu in acqua salata bollente, e le ho subito sistemate su una teglia rivestita con carta forno, tenendole ben distese con la loro trama di fili perfetti. Cosparse sulla superficie di pecorino grattugiato grossolanamente e del mix di noci e castagne bollite tritate, al fine di ottenere una delicata gratinatura, senza coprire del tutto la bellezza di questa trama fatta di semola di passione e di abilità antiche.

Tenute in forno a 200 gradi, per qualche minuto, fino alla gratinatura perfetta. Servite calde sono delle cialdine di pasta delicata e croccante , arricchite dal gusto della frutta tritata e la sapidità del pecorino sardo in superficie , che durante la cottura si insinua tra le trame idratandole di gusto.

Abbinata meravigliosamente ad un Chianti superiore biologico, della cantina Buccia neraper il contest #bestxmaspairing in collaborazione conMovimento Turismo del Vino Toscana e AIFB

Nb: se volete saperne di più andate a Lula un piccolo paese in provincia di Nuoro, culla della sua tradizione, anche in quel caso, il chianti Buccianera sarebbe perfetto, abbinato al filindeu in versione originale, ne sono sicurissima.

((“…Da secoli, durante le feste del 1 maggio e del 4 ottobre, di ogni anno, il santuario di San Francesco di Lula, sorto dove, nel XVII secolo, un bandito aveva edificato una piccola cappella come ex voto per essere stato scagionato dalle accuse,viene raggiunto dai fedeli che vi si recano a piedi dalla chiesa del Rosario di Nuoro. All’arrivo, dopo diversi chilometri, i “priori” offrono ai pellegrini il prezioso e nutriente piatto di minestra di “filindeu” ))

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