Food&wine gnam SardegNAT Veggie

Ho fatto la spesa..

…no non sono andata al supermercato : ho portato a casa del buon cibo, che poi arriverà in tavola fresco e sano come é cresciuto.
almeno questa è l’idea che cerco di perseguire. La mia.

image
Mi sento spesso dire : non è facile, non è veloce e non è conveniente (termine da nomenclatura commerciale che detesto). E invece con cura e attenzione é possibile e piacevole trovare e mangiare del cibo fresco genuino e gustoso senza troppi sforzi.. basta informarsi e conoscere cosa sia e dove nasca il buon cibo.
image

Non mi interessa tanto trovare etichette e certificazioni altisonanti : mi piace , e mi piace molto, conoscere da dove viene, con quali saperi e cure é venuto al mondo. E così che fare la spesa diventa un’esperienza culturale, sociale e etica. E mangiare é ancora più piacevole.
Quindi:
Oggi ho comprato una cassetta di prodotti freschi dall’azienda agricola Sa Laurera di Villanovaforru, ho chiesto un mix di ciò che avevano di appena colto, mi interessava assaggiare il fresco e buono e poi inventarmi di conseguenza il menù del pranzo. Loro sanno cosa é giusto cogliere e vendere ora. Loro sono l’azienda, lo vedi e lo senti nella cura e descrizione dei frutti dellaloro terra. Che sono bellissimi e buonissimi.
image

In questo caso sono tutte varietà antiche da sementi salvate di mano in mano , di generazione in generazione, parliamo quindi di colture preziose.
image
image

E sfatiamo un mito: Non è per niente vero che la frutta e la verdura della grande distribuzione appaiano più belle d’aspetto, senza bacature o imperfezioni, perché selezionate, guardate queste foto e giudicate voi. Per gustarne il sapore dovrete prenotare una cassetta però, 🙂

image

Il cibo è prezioso e il suo gusto e nutrimento é direttamente proporzionale alla qualità e semplicità con cui é arrivato a noi.
Ricordo che per mia nonna fare la spesa significava recarsi nella bottega del paese al mattino, dove arrivavano le cassette di prodotti locali profumati di terra e rugiada . . era un evento settimanale, a completamento di un menù semplice e gustoso fatto di scambi , del suo pane e ravioli fatti in casa, di formaggi locali, prodotti dai vicini a seconda delle stagioni (e delle erbe che brucava il bestiame per poter ottenere quel tipo di gusto), di uova comprate ancora tiepide da una parente e  di frutta e erbe di campo portate a casa da mio nonno al ritorno dal lavoro alla sua vigna.  Le more, i fichi, i fichi d’india, le piccolissime pere cambusine , le mele cotogne, gli asparagi, i finocchietti selvatici, le olive e l’uva.. e tanti, tantissimi limoni. Ogni stagione riempiva il cestino montato sulla sua bicicletta con sapori e profumi diversi…Unici, indimenticabili per me che ho configurato le mie papille con una tavolozza di sfumature e gusti difficili da eguagliare.. ecco perché ho queste strane pretese. 🙂

Scrivi un commento