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Mogoro-Vino tappeti e ossidiana

Due settimane fa : ~Volcanic Wines~ la degustazione di 15 vini vulcanici ,che mi ha incuriosito , inebriato e anche un po’ ubriacato visto quanto reggo poco l’alcool …e a seguire la visita alla fiera del tappeto , ricca di colori, tradizione e arte secolare…

Poi torno a casa guardo gli scatti sull’iphone, scarico le foto della reflex e vorrei tornare laggiù. E comprare tappeti, e ceramiche. Certo i 15 vini non me li danno di nuovo , -anche perché non reggi Nat vuoi capirlo? -Però mi riguardo gli appunti presi e ricordo ancora bene le suggestioni ricevute da quei bicchieri profumati. Rossi e bianchi da tutta Italia , e persino un bianco nipponico e un rosso da Capo Verde , da quei luoghi dove la Natura ci ha sistemato dei vulcani e la terra intorno riesce a regalare a ciò che produce un ricordo indelebile della sua forza, della sua essenza e carattere.

 E quei vini vengoni fuori orgogliosi e schietti con un segno distintivo : vulcanici. Che già è una parola meravigliosa .

 I nostri sardi Bovale Monica e Semidano ( Che adoro ) provenienti da cantine isolane e dalla cantina di Mogoro , hanno fatto un figurone accanto ad altri di pari livello descritti e raccontati con passione dall’enologo Giovanni Ponchia del Consorzio Soave, da Daniele Manca enologo della Cantina di Mogoro che insieme agli interventi dei produttori ci hanno guidato nella nostra degustazione di bicchiere in bicchiere.

  L’ultimo poi scusate se accenno ad una personale preferenza era un gioiello, una molecola attiva di miele e sogni ad ogni boccata : un passito Fior  d’arancio DOC dei Colli Euganei.

 Appena fuori dall’agriturismo Taraxi che ha ospitato la passerella delle vulcaniche creature, arrivo a fatica all’auto , dato il tasso alcolemico riscontrabile , bassissimo vi assicuro per un uomo medio , ma già over per i miei 48 chili di donna scricciolo su due eleganti tacchi a stiletto.. che si gigioneggiavano in un composto balletto sulla ghiaia scura del parcheggio. Ed è lì che qualcuno mi fa notare che quella non è una ghiaia comune: è un sentiero di Ossidiana ( minerale di grande peso storico e persino esoterico nell’isola)…. “sentiero di ossidiana” sembra il titolo di un libro, nevvero?

 Insomma, una giornata piena di suggestioni quella del 1 agosto a Mogoro, e ci torno oggi , con ancora quelle sensazioni nitide e preziose per farmi un altro giro alla fiera del tappeto e portarmi a casa un po’ di quel sentiero di Ossidiana. La parola bellissimo non mi è neanche abbastanza per tutto ciò.

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