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Social eating day 2017 a Nughedu S.Vittoria 

Un mese fa a Nughedu Santa Vittoria :

 Una cena nel borgo,  frutto di un impegno serio, che salvaguarda prima di tutto il paese, la gente e il territorio tutto e offre questo ai pochi commensali che ne vogliono cogliere l’essenza. Un giusto e pioneristico mix di modernità, web managing e la genuina lentezza della paesitudine, una serata magica,  sotto il cielo stellato dell’estate 2017.

Avete mai sentito parlare di Nughedu Santa Vittoria? È un piccolo e tranquillo borgo abitato da 500 persone, nel centro della Sardegna,  edificato su un costone roccioso di origine vulcanica, con vista sul lago Omodeo.

Afflitto, come molte altre realtà isolane, dal fenomeno dello spopolamento. L’anno scorso ho letto numerosi articoli riguardanti il suo bel progetto nato proprio per contrastare questo incessante fenomeno: un progetto fitto di iniziative e idee promettenti,  portato avanti dal giovane Sindaco del paese e dal suo team :Nughedu Welcome. Tutto questo è  stato celebrato con il “primo social eating nel borgo” , nell’estate 2016 , primo e tutt’ora unico esempio in tutta Italia ad allestire una curata cena collettiva organizzata nella piazza del paese. Un successone, un bellissimo evento, tutto il paese coinvolto, chef di livello ,ricco e apprezzato menù,  biglietti sold out in pochissimo tempo  e io, purtroppo non sono riuscita a prenotare.

Ma: ho aspettato paziente, seguito via via la promozione ( che si volge tutta rigorosamente via social) della seconda edizione e  poi ho dovuto scrivere mail a tutti i santi per mettermi in lista d’attesa e riuscire a trovare un biglietto, perché anche quest’anno le richieste superavano di gran lunga i posti disponibili, che sono limitati per garantire la qualità della serata, orgoglioso riflesso di ciò che é poi il progetto turistico alla sua base. Vi racconto  quanto mi sia piaciuto:

Intanto saprete già cos’é un social eating ..? Fondalmentalmente una cena tra sconosciuti appassionati delle due cose più belle dello stare a tavola: il buon cibo e la convivialità. In questo tipo di cene ci si trova però a tavola con persone mai viste prima, non si prenota un tavolo privato al ristorante,  si partecipa ad una serata molto più suggestiva e ricca, sotto il profilo sociale, comunitario, cui diciamocelo non siamo più tanto abituati. Ed é poi la comunicazione dell’evento che gioca un ruolo fondamentale nella selezione naturale degli avventori, provare per credere.

Anche quest’anno la formula prevedeva la presenza dello chef stellato Roberto Petza e del suo staff , la prenotazione all’evento on line, su, Gnammo.it, posti limitati, menù e presentazione ironica, essenziale e accattivante, e tutto solo via web. Al centro del ricco menù : la pecora simbolo di tradizione ben oltre il cibo che rappresenta. La pecora era presente in ogni piatto, nel ripieno dei cappelletti, in umido, in salsa verde, e persino nel gelato creato col suo latte. Accanto alle preparazioni dello chef sono state servite le bontà del territorio: cestini pieni di pane fatto nelle case del paese, il vino nelle cantine del mandrolisai il guanciale di Aidomaggiore e il formaggio delle cooperative locali, con i loro sapori unici. Una cena ricca e abbondante, un servizio impeccabile e professionale  con un prezzo piccolopiccolo.

Niente é lasciato al caso, per offrire esattamente ciò che interessa a Nughedu: la promozione del suo progetto di ristorazione diffusa, ma a misura di Nughedu, come ci tiene a precisare il sindaco Francesco Mura, senza violare neanche una molecola di quella tipicità, dei tempi, di quel territorio e di quel contesto sociale. Offrire cibo e alloggio come i sardi del posto sanno fare, per tradizione, senza forzature modaiole o inutili apparenze..la semplice essenza , e la piacevole e concreta  ospitalità con i valori dentro.

Le novità di questa seconda edizione sono state  il gemellaggio con il festival Dromos, che ha arricchito la serata con l’esibizione dei Kinga Glyk Trio ,giovane band polacca di musica jazz, 

e  la location che questa volta é stata  il piccolo villaggio appena fuori dal centro del paese,” sa corte de sa festa” del novenario di San Basilio, intorno alla chiesa campestre seicentesca. Al centro della piazza  sotto un cielo stellato, una luna piena e una leggera brezza serale, che sembravano concordati ad hoc  erano allestiti i 110 posti a tavola , tra gli alberi e i muristenes .

Aleggiava un’atmosfera festosa, allegra e lieve e i profumi del cibo cucinato sotto il porticato, solleticavano l’appetito e la curiosità crescente. Era tutto di un’eleganza spontanea, una semplice perfezione , sembrava di essere ospiti di un esclusivo banchetto di nozze, un party di campagna: un bel borgo antico, le luci giuste, i tavoli e le panche vestiti di un bel cotone ecru, i tovaglioli guarniti da un fiocchetto di rafia,le caraffe in vetro per acqua e vino, i bicchieri di una volta, quelli veraci da trattoria, e le portate servite in piatti di porcellana bianca,  niente plastica usa e getta,  neanche per l’acqua. Chapeau.

Insomma adesso vi ho dato un’idea di cosa siano i social eating di Nughedu Welcome: un’esperienza sociale e culturale, da ripetere spesso e volentieri per sentirsi curiosi turisti ad apprezzare il piacere di un ‘ottima cucina, i prodotti del territorio e la sua cornice, la musica dal vivo, il conversare allegro , versarsi il vino e passarsi il pane, con commensali mai incontrati prima, che per una selezione casuale operata dall’universo ti ritrovi seduti accanto. Aspettiamo la prossima 😉

 

 

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